Prepararsi a ricevere il falco:
come iniziare?
La lista delle cose necessarie è abbastanza impegnativa, sia in termini di tempo che di denaro. Consigliamo innanzitutto di avere un minimo di letteratura. Siccome non esiste in Italia un “patentino” per falconeria, chi vuole avere un rapace è tenuto a recuperare da se alcune notizie di base, almeno su come tenere in salute il falco.
Alla fine di questo manuale troverete un breve elenco di pubblicazioni estremamente utili che vi suggeriamo di procurarvi e leggere.
Quale falco?
Falchi d'alto volo:
Gyrfalco
Prateria
Smeriglio
Gheppio
Sacro
Pellegrino
Lanario
Ferruginosa
Falchi di basso volo:
Le maggiori scuole di falconeria del mondo consigliano di partire con un falco di Harris o con una Poiana Codarossa e le nostre esperienze degli ultimi anni sicuramente approvano queste scelte. La Codarossa è un falco molto robusto e facilmente addestrabile, in grado di perdonare molti errori di gestione. A nostro avviso, partire con il falco giusto porterà ad appassionarsi sempre più alla falconeria, stimolando la voglia di provare nuove esperienze con altre specie. Insistiamo: ognuno può cominciare col falco che crede, anche con un Girfalco o uno Sparviero le cose potranno andare bene, ma con la Codarossa sarà tutto più facile. Tutti i discorsi che seguiranno prendono in considerazione la Codarossa come primo falco.
Dove tenere il falco?
In natura i falchi passano la maggior parte del loro tempo posati, non in volo. I rapaci cacciano solo quando hanno fame e sono animali opportunisti, per cui cercano di catturare preferibilmente delle prede menomate. Spesso ad un buon gozzo seguono alcuni giorni di digiuno, in modo da digerire completamente in cibo ingerito. Questo per dire che anche in natura il falco ha bisogno di opportuni posatoi: a maggior ragione nel nostro caso, dove il falco rimarrà senza volare per diversi mesi, sarà indispensabile costruire delle strutture appropriate e dei comodi posatoi. Un posatoio mal costruito può provocare delle lesioni e degli incidenti che possono portare in alcuni casi alla morte del falco.
E’ fortemente raccomandabile che il falco venga alloggiato in un ambiente completamente sicuro, tipo una stanza con ricambio d’aria o una voliera in giardino riparata dal vento e dalla pioggia e chiusa con la rete. Anche se il falco è legato con le migliori attenzioni, col tempo succederà per qualche ragione che si liberi e se non si trova al sicuro, specie nel periodo della muta, quando è bello grasso e non risponde ai comandi, il falco sarà quasi certamente perso.
Tenere il falco al chiuso non è utile solo per evitare che il falco vada via, ma anche per prevenire che qualcosa vada dal falco; questo qualcosa possono essere dei predatori (cani, gatti, altri rapaci, topi) oppure dei disturbi (bambini, vicini, curiosi, e sedicenti paladini della natura). Se non si presta qualche attenzione è più facile perdere un falco quando si è a casa che facendolo volare a caccia. Fate attenzione davvero: per esperienza sappiamo di molti falchi persi nei primi giorni dal loro arrivo, quando erano ancora non addomesticati e in un momento in cui possono bruciare tutto l’entusiasmo del novizio falconiere. Se il falco viene perso in questo periodo è probabile o che ve lo riporti il vicino o che non lo rivediate mai più e le possibilità che questo, a causa della sua totale inesperienza, sia andato a morire, sono altissime.
Dovete innanzi tutto conoscere bene le abitudini del vostro falco. Esistono talmente tante differenze di comportamento all’interno di una specie che ci spingono a consigliarvi un’estrema cautela. Ci sono falchi che rosicchiano i geti, altri che riescono a tagliare le corde più robuste, altri che hanno una capacità incredibile nello svitare certi moschettoni e alcuni che sbattono tutto il giorno mettendo a dura prova l’attrezzatura, specie quella usata dal novizio che non è sempre adeguata, col risultato di rimanere attorcigliati e appesi come salami o anche di fuggire. Se mettete il falco in giardino controllate bene la legatura e tenetelo sempre d’occhio; in tutti gli altri casi tenete il falco al chiuso. Assicuratevi sempre che il falco sia legato sul guanto prima di togliere la lunga e viceversa. Non fidatevi della vostra abilità nel trattenere solo i geti. Questi sono tutti accorgimenti che adotta qualsiasi falconiere responsabile, anche con alcuni anni di esperienza alle spalle: a maggior ragione chi maneggia il suo primo falco.
Per ospitare un falco di dimensioni medie tipo la Codarossa o il Pellegrino sarà sufficiente uno spazio di 2,5 metri x 2,5. Per un falco piccolo le dimensioni cambiano di poco, mentre possono aumentare molto se si deve tenere un grosso rapace. E’ sempre meglio tenere ogni falco separato dall’altro, perchè se succedesse che uno dei due si libera nel periodo in cui sono al peso di caccia, potrebbero aggredirsi. E’ già successo e vi assicuriamo che le conseguenze sono devastanti per entrambi i contendenti. Sarebbe anche meglio che i due o più falchi ospitati nella loro voliera comune non si vedessero neppure, specie nel periodo di caccia, per evitare che un falco si agiti troppo mentre un’altro mangia.
I falchi vivono in natura alle nostre latitudini e anche in climi più freddi, per cui non c’è nessun problema a lasciarli all’aperto tutto l’anno, anche nei giorni più freddi. Se un falco che vive in natura è però libero di cercarsi un posto riparato dalle intemperie, il nostro no: deve stare dove noi decidiamo di metterlo. Per cui è nostra responsabilità trovargli un posto riparato dal vento, dalla pioggia, dal sole cocente e dalla neve. Noi troviamo che sia una buona soluzione costruire dei box con tre pareti in legno e una di rete. La rete elettrosaldata di 2 x 2 cm è sicuramente la più indicata. Proteggete ogni superficie ruvida (muro, rete) dove il falco potrebbe urtare e rovinarsi le penne con dei fogli di plastica liscia. se pensate che il falco possa rimanere libero all’interno, per una ulteriore sicurezza consigliamo di mettere della rete anche sotto il tetto, specie se questo è un foglio di plastica ondulata o un materiale simile che potrebbe venire sradicato da una bufera. Se alloggiate il falco in una stanza il problema è opposto: ricordatevi che il falco ha bisogno di un po’ di sole e di aria fresca, per cui giardinatelo spesso e lasciate le finestre aperte per l’aria, ma assicuratele con della rete o meglio, con delle bacchette verticali. Sotto il posatoio potrete metterci della ghiaia tonda o delle palline di argilla espansa. Se il falco stà all’aperto può andare bene anche la terra. L’erba è un lusso che non ci si può permettere camminandoci sopra varie volte al giorno. Se il falco ha il suo spazio ben concepito, potrà restarci legato per tutto l’anno senza avere problemi ne’ di salute ne’ di muta.
Attrezzatura
- 2 Lunghe di cuoio
- 2 Braccialetti per geti Aylmeri
- 2 Coppie di geti Aylmeri
- 2 Girelle
- 1 Guanto
- 1 Bilancia
- 1 Pertica da voliera
- 1 Pertica da giardino
- 1 Bacinella per il bagno
- 1 Coppia di campanelli
- 1 Set di attrezzi per lavorare la pelle: bisturi, fustellatrice, grasso.
Lunga
- Una buona lunga deve permettere di essere annodata con facilità e molto resistente.
- Deve poter essere esposta al sole e all’acqua senza rovinarsi.
- Non deve essere ne’ troppo flessibile ne’ eccessivamente rigida. Un buon cuoio ben trattato è un materiale ottimo.
- La lunga deve essere di misura giusta: non deve essere tanto larga da incastrarsi nell’anello della girella e deve essere tanto lunga solo da permettere al falco di salire da terra comodamente sul suo posatoio: sarà quindi l’altezza del suo posatoio a determinare la giusta lunghezza alla quale annodare la lunga. La parte in eccesso diventa dannosa quando il falco salta via: maggiore è la lunghezza e maggiore sarà il contraccolpo che ne riceverà; inoltre aumenterebbero le probabilità di trovare la lunga attorcigliata. Una lunga da annodare non deve essere più di 150 cm. Una valida alternativa è la corda di naylon da 11 mm di diametro, quella da scalatore, che va molto bene solo dopo esserci assicurati che il falco non abbia la tendenza a rosicchiarla. Questi tipi di lunghe “da annodare” devono avere un bottone all’estremità che si fermerà sulla girella; per fare il bottone nella lunga di cuoio bisogna fare due buchi poco distanti l’uno dall’altro ad un’estremità e passare la punta fatta sull’altra estremità dentro questi due buchi, quindi tirare il più possibile; la lunga di corda ha solo bisogno di un nodo, ma bisogna bruciare i capi per evitare che si sfilacci.
Attualmente si sta affermando in alternativa la lunga con i moschettoni. Grazie al suo sistema particolarmente snodato non si attorciglia mai. Inoltre non richiede di essere annodata, perchè i moschettoni si agganciano alla girella e l’altro capo è sempre fissato al posatoio. Ovviamente il suo uso è molto veloce, ma ogni posatoio deve averne una, mentre con le lunghe tradizionali può bastare una lunga per ogni falco. Con questo sistema è d’obbligo usare sempre due moschettoni con apertura opposta; l’uso di un unico moschettone potrebbe permettere al falco di liberarsi col solo movimento della lunga. La dimensione di questa lunga sarà esattamente quella necessaria a far salire il falco sul posatoio da terra più 10 cm.
Girella
Geti Aylmeri
Guanto
Cappuccio
Mentre non esiste un falcone che stia senza cappuccio, personalmente noi crediamo che non sia necessario incappucciare una Codarossa. Sono falchi così ben addestrabili e tranquilli che quasi sempre non necessitano di quel meraviglioso calmante che è il cappuccio. Questo però non vuol dire che il cappuccio non vi servirà mai.
Alcune situazioni o operazioni possono richiedere il suo uso. Ovviamente se il falco non viene addestrato ad essere incappucciato, le poche volte che si dovrà usare, dovrà essere indossato quasi di forza, in modo tutt’altro che elegante, ma servirà ad evitare ulteriori e peggiori stress al falco. Fare un bel cappuccio non è affatto semplice, per cui noi consigliamo di comprarne uno. Con una spesa di 60.000 Lire si trovano dei cappucci ben fatti e della misura giusta per il vostro falco e uno di questi cappucci vi durerà per molto tempo.
Vi suggeriamo alcune accortezze per scegliere il cappuccio giusto:
- innanzitutto deve entrare bene e non devono essere usate le dita per spingere la testa del falco dentro il cappuccio;
- la sagoma del becco deve essere ben aderente e il falco non deve vedere nulla (basta passare una mano davanti al falco incappucciato per capire se questo avviene o no);
- se la sagoma del becco è ben fatta, dovrebbe esserci un po’ di spazio sotto al becco, in modo che il falco possa deglutire col cappuccio indossato;
- i lacci devono stringersi senza molta fatica e soprattutto non devono allentarsi con una semplice pressione all’interno del cappuccio (se così fosse, il falco potrebbe sfilarselo semplicemente infilandovi un dito sotto mentre si gratta);
- infine il cappuccio deve adattarsi bene e non far lacrimare il falco (basta che lasciate per mezz’ora al falco un cappuccio piccolo o mal fatto che lacrimerà, bagnando i lati interni di questo accessorio).
Filagna
Entra in gioco quando è il momento di addestrare il falco nei suoi primi voli all’aperto. Si tratta di un cordino sottile e robusto che vi offre la garanzia di non tornare a casa da soli nel caso il falco non avesse ancora capito bene di dover volare da voi. Non usate una lenza: un suo strattone può ferire voi o il falco. Invece va benissimo il cordino utilizzato abitualmente per far scorrere le tende. Non compratene un chilometro! 15 metri sono sufficienti. Quando il falco viene senza esitazioni da 15 metri può tranquillamente essere liberato: se ha delle esitazioni non ha senso allungare la distanza. Conta di più il tipo di risposta che la distanza in se.
Campanelli
Borsa
Bilancia
É impensabile volare senza questo strumento. Una volta la condizione del falco veniva valutata tastandogli le cosce, ma i falchi si costavano meno che oggi!! Tenete presente che spesso il comportamento di un falco grasso e di uno troppo magro sono simili. Quindi…pesate il falco TUTTI i giorni. In commercio esistono una varietà di bilance elettroniche per uso domestico, il cui prezzo oscilla attorno alle 80.000 lire. Dipende dalle caratteristiche. Per volare una Codarossa, come qualsiasi altro falco di peso simile, non è necessario avere una precisione esagerata: è sufficiente pesare di 5 grammi in 5 grammi. Tenete presente che una Codarossa può tollerare bene anche un’oscillazione nel peso di volo di circa 50 grammi. Ovviamente più i falchi sono piccoli e più i problemi aumentano e quindi si richiede una sensibilità e una precisione molto maggiore.
Per pesare il falco è opportuno costruire un piccolo posatoio da adattare al piatto della bilancia. Suggeriamo un posatoio a T in legno, con la base quadrata della stessa misura del piatto della bilancia, dal quale parte uno stelo di 20 cm che regge una mensolina di 15 cm x 4 cm di larghezza; questa mensolina può essere rivestita in cuoio per offrire una superficie antisdrucciolo al falco. Se non avete una bilancia con la tara automatica, non dimenticate di tarare la vostra con il peso aggiuntivo di questo posatoio. Per posare il falco su questa mensolina, dovete appoggiarlo in modo che si trovi la mensola dietro alle zampe, a contatto con queste, e poi fate lentamente scendere la mano: istintivamente il falco arretrerà posandosi sull mensolina della bilancia. Con il ripetere quotidiano di questa operazione, il falco imparerà a conoscere la bilancia e ci salterà sopra spontaneamente.
Registro
Posatoi
Negli anni sono stati ideati diversi tipi di posatoi per i falchi, ma tutti devono avere due caratteristiche fondamentali. Innanzittutto un posatoio deve essere sicuro: su di esso il falco non ovrà mai essere trovato ingarbugliato, appeso o ferito in nessun modo. Poi deve essere comodo e confortevole per il falco.
Pertiche da campo
Pertiche ad arco
Pertica ad anello
Pertiche da voliera
Pertiche a mensola
Una soluzione molto utile, specie quando si devono fare i conti con le dimensioni della voliera, sono le pertiche a muro. Si tratta di mensoline semicircolari di un diametro non superiore ai 30 cm, che per il fatto di essere appoggiate ad una parete, limitano a metà lo spazio che può occupare il falco dibattendosi. In questo caso deve essere posta particolare cura nel rendere la parete in prossimità della mensola ben liscia, in modo che il falco non si rovini le penne. Circa 30 cm sotto la mensola può essere fissato al muro un tassello tipo fischer ad anello, dove attaccare la lunga. Come regola generale si dice che i falconi preferiscono appoggiarsi su pertiche piatte, tipo blocchi o mensole, mentre i rapaci da bosco prediligono delle pertiche che ricordano i rami, però non è escluso che se un falco sia messo nelle condizioni di scegliere, questo non preferisca il posatoio previsto per l’altra specie.
La bacinella del bagno
Generalmente i falchi amano l’acqua, quindi la bacinella dovrebbe essere sempre a loro disposizione, o comunque deve essergli offerta spesso; in ogni stagione. Quando in inverno l’acqua gela, vuotate la vaschetta e riempitela nuovamente: alcuni falchi si fanno il bagno anche con tempereture molto rigide, oppure desiderano solo bere. Cambiate l’acqua spesso, specie in estate. La vaschetta per il bagno deve essere sufficientemente grossa da contenere tutto il corpo del falco, dal becco alla coda. L’altezza della vaschetta e quindi il livello dell’acqua, non dovrebbero superare i 15 cm. Dovete far fare il bagno ad un falco, non ad un’anatra!! Il falco rimane in piedi dentro l’acqua e si immerge da questa posizione, non si tuffa! Esistono in commercio delle bacinelle di plastica che si adattano benissimo allo scopo.
Qualcuno adotta il sistema di far fare la doccia al falco. Per questo può essere sistemato un irrigatore che faccia un effetto pioggia vicino al posatoio del falco in giardino, oppure può essere bagnato dolcemente con uno spruzzino. Queste operazioni risultano particolarmente indicate con quei falchi che si bagnano talmente di rado da diventare sporchi o quando si vuole raffreddare il falco nelle giornate afose. Vogliamo anche mettervi in guardia dal lasciare il falco troppo esposto al sole in estate: se non ha a disposizione una parte ombreggiata dove spostarsi e lo vedete col becco aperto per il caldo, sarà opportuno bagnarlo o meglio spostarlo all’ombra.
Radiotelemetro
- il trasmettitore, uno strumento di pochi grammi, che va attaccato al falco e che emette un segnale a breve intermittenza;
- ed il sistema riceventeantenna direzionale che è in grado di localizzare la direzione dalla quale proviene il segnale. Seguendo la direzione indicata, e facendo diverse rilevazioni, si dovrebbe arrivare nella zona dove si trova il falco e qui richiamarlo con il sistema abituale (pugno o logoro).
Con Codarossa e Harris, ripetiamo, solo con questi, possono essere sufficenti anche solo due buoni campanelli e una targhetta di identificazione (comunque se volete mettere la radio, nulla vieta una precauzione aggiuntiva).